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Angelo Belluzzi

Nella vita se aspetti di essere pronto al 100% non combinerai mai niente”: è con questa filosofia che Chef Angelo Belluzzi ha intrapreso e portato avanti ogni passo della sua vita, consapevole che ci vuole prima di tutto passione, orientamento all’obiettivo e il coraggio di buttarsi e di rischiare.

Mantovano, classe 1989, Angelo Belluzzi porta a casa un diploma da geometra ma i perimetri definiti e le aree chiuse da una linea non lo rappresentano proprio, nel lavoro ma soprattutto nella vita. Ragazzo con la valigia, si trasferisce appena 19enne in America dove porta avanti il suo amore per lo skate. Per molti anni si dedica a questo sport, in modo quasi professionale, ma nel frattempo si lancia non solo sulle rampe ma anche fra mille esperienze: fa il disegnatore tecnico, l’elettricista, il magazziniere, il traslocatore, assiste i ragazzi con disabilità a Medjugorje, e fa l’animatore per bambini, si dedica al ballo latinoamericano e agli sport estremi (che restano tutt’ora due grandi passioni).

Poi a 23 anni la folgorazione: “Voglio fare il pasticcere. E si butta. Inizia a lavorare in una pasticceria a Mantova, frequenta un corso di preparazione di base e prova, riprova, sbaglia, ricomincia, sbaglia di nuovo e ricomincia ancora. Impara. Dopo un anno e mezzo inizia però a voler vedere legittimata questa sua preparazione ma soprattutto a voler farla crescere ben oltre ciò che la semplice esperienza da autodidatta consenta: continua così per un po’ i suoi lavoretti con l’obiettivo di pagarsi presto gli studi in ALMA. E ce la fa: frequenta il Corso Superiore di Pasticceria che lo porta ad un livello di conoscenza superiore. Uscito da lì con il Diploma, parte alla volta del Laurin a Bolzano, poi Sant Hubertus a San Cassiano da ‎Norbert Niederkofler. Ma 2 anni in Italia sono radici: per cui riparte per la Spagna, dove lavora, in vari ristoranti e pasticcerie, poi per  il miglior resort di Spagna fino ad arrivare nella brigata di Jose’ Manuel Samper che lo accoglie nella sua “casa” e poco dopo lo porta al fianco di Antonio Bachour come assistente. Poi di nuovo America, a New York dove lavora in un Resort. Dopo un anno a Tenerife da Martin Berasategui, viene chiamato come capopasticcere in uno dei migliori Hotel del mondo, il Castiglion del Bosco in Toscana.

Ed è proprio in quel momento che arriva la chiamata di ALMA. La proposta è diventare Chef docente di pasticceria, con l’obiettivo poi di unirsi successivamente alla brigata all’interno di The Food School in Thailandia. “Se ho mai insegnato? No, per me è la prima volta. Ma ho ben chiaro di cosa ha bisogno un ragazzo che sogna di fare questo mestiere: sono stato autodidatta, allievo e lavoratore e proprio per questo, oltre alla tecnica e alla conoscenza del prodotto, mi sento di poter trasmettere un approccio alla vita e al mestiere che solo l’esperienza ha potuto costruire solidamente in me”.

 

 

Dolce preferito da gustare: Tiramisù

Dolce preferito da preparare: Sacher

La pasticceria in 3 parole: creatività, professionalità, visione

 

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