
Risoluto e di poche parole. Questi i tratti distintivi di Antonello Di Maria, molisano classe ’90, sfuggito a una carriera da geometra, come lo avrebbe voluto il padre, irretito dal fascino di lievito e vaniglia.
Antonello cresce tra pentole e fornelli. Al momento di scegliere cosa fare del suo futuro non ha dubbi. Il suo gioco preferito sarebbe diventato il suo mestiere. Ed è così che sul pullman che lo porta ogni giorno da casa a Termoli, sede dell’Istituto Alberghiero frequentato, sogna ad occhi aperti immaginandosi in una grande brigata tra Londra e New York. Ma non sono né il pass né il ruolo di chef ad attrarlo. La vocazione del pasticcerie è già viva dentro di lui e la sua immaginazione trova dimora in quella stanzetta laterale, quella meno violenta, in cui il rumore delle padelle sfrigolanti viene sostituito dal mantra dalle fruste in azione. Antonello Di Maria sarebbe stato un pasticcere.
Il percorso di crescita è segnato da una “fame” di imparare che non riesce a essere saziata. ALMA e il 9° Corso Superiore di Pasticceria sono la risposta alle tante domande. Seguono esperienze da Iginio Massari e la realizzazione dei sogni fatti sulla corriera da ragazzino divengono realtà. Il giro del Mondo a suon di saccarosio riporta Di Maria al punto di partenza. Questa volta ALMA lo accoglie non più come allievo ma come il più giovane docente di pasticceria e panificazione.
Argomento: i lievitati
Dolce preferito da gustare: Cannoncino alla crema
Dolce preferito da preparare: Panettone, gianduja e albicocca
La pasticceria in 3 parole: Costanza, emozione, tecnica