Martina Piccoli

Il passatempo estivo è diventata la fiamma che ogni giorno arde sempre più, facendomi svegliare con il sorriso”. Per la chef Martina Piccoli la cucina è la sua casa, è il posto dove si reca con maggior entusiasmo ed esprime al meglio il suo concetto di accoglienza.

È nato tutto come un gioco estivo. Dopo l’inizio degli studi di giurisprudenza, Martina Piccoli parte per le Canarie alla volta del ristorante degli zii. Sin da subito aveva notato che passare il tempo tra pentole e padelle la gratificava, facendo passare le giornate in un batter d’occhio.

Dopo l’ennesima estate passata alle Canarie, decide di ascoltare la voce nella sua testa e di diventare cuoca. Lascia giurisprudenza e inizia a cercare informazioni su scuole di cucina, tra le quali proprio ALMA. Inizia così il corso base poi prosegue con il corso Superiore di Cucina Italiana, che la conduce in stage al ristorante Coria in Sicilia. Dopo il diploma, inizia a macinare esperienze in ristoranti blasonati; il più importante in questa nuove fase della sua vita è il periodo vissuto a Villa Crespi dallo chef Antonino Cannavacciuolo, dove entra in punta di piedi da commis, ma dopo poco tempo raggiunge il titolo di capo partita.

Ma nella sua vita un nome corre e ricorre, quello di una compagna di avventure e passioni: ALMA, che la accoglie di nuovo come capo partita, responsabile di una delle cucine laboratorio più strutturate e produttive della Scuola, che periodicamente ospita chef da tutto il mondo.

La possibilità di far sentire a proprio agio lo chef che utilizzerà l’attrezzatura, lavorare fianco a fianco con i più grandi nomi della cucina e creare una sinergia inedita ogni volta, l’hanno resa completa anche da un punto di vista umano non solo professionale. Affiancare gli chef ospiti nel corso delle Cene d’Autore è ogni volta è una scommessa, come un foglio bianco su cui inizieranno a scrivere a quattro mani, alla fine del quale la chef Piccoli è pronta a girare pagina, per accogliere il prossimo chef.

Tutto questo vissuto, così concentrato e intenso, insieme alla sua capacità di tenere le redini di una brigata impegnativa come quella composta da giovani allievi alle prime battute, la portano a salire di livello e diventare chef docente del Corso di Tecniche di Cucina.L’intelligenza e lo spessore morale che ho trovato in ALMA, prima da studentessa e ora da docente, è un aspetto che difficilmente si riesce a trovare in cucine, anche stellate, dove, a livello professionale sono irreprensibili, ma a livello umano non si può creare nessun confronto”.

 

Il piatto che ama cucinare: zuppe

Il piatto che ama degustare: panini

La cucina in tre parole: autocritica, coordinazione, espressione.

I corsi del docente