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E’ il team building in outdoor l’ultima innovazione didattica in ALMA. il concetto di gruppo occupa un ruolo di primaria importanza per la scuola che eleva a valori la collaborazione e la condivisione.

Il team building nasce con lo scopo di favorire la conoscenza e la collaborazione tra gli allievi che intraprendono il proprio percorso in ALMA. I ragazzi si ritrovano fin dai primi giorni a dover affrontare spazi di vita, di studio e di lavoro condivisi. La costruzione del gruppo classe è fondamentale per favorire un clima d’aula costruttivo e propositivo. Pertanto, il progetto è stato concepito per agevolare l’attivazione di un’interdipendenza positiva tra studenti o gruppi di studenti che lavorino in sinergia al fine di conseguire obiettivi comuni.

 

“L’innovazione fa parte del DNA di ALMA. Il tema del team building o coaching è entrato di diritto all’interno della didattica della Scuola. In un’epoca in cui tutto ruota attorno alla tecnologia abbiamo scelto di portare i ragazzi a contatto con la natura, spogliandoli per due giorni delle loro certezze, con l’obiettivo di riuscire a far sì che riuscissero a guardare con occhi nuovi l’ingrediente, cercando la fonte del cibo e trovando la sua sacralità. Solo conoscendo se stessi si possono conoscere gli altri. Crediamo infatti che la creazione del gruppo sia alla base dei valori che distinguerà la Next Generation Chef”.

Così il Direttore didattico di ALMA Matteo Berti, che sottolinea anche l’importanza della scelta del luogo, ricaduta sul Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, luogo incantevole e caratterizzato da un patrimonio agricolo e agroalimentare di assoluta rilevanza.

A breve distanza da Colorno si aprono infatti scenari paesaggistici di grande impatto poco conosciuti dagli allievi che arrivano ad ALMA da ogni parte di Italia o del mondo. Per la sua importanza, in termini culturali e naturalistici, l’Unesco ha inserito l’Appennino Tosco-Emiliano nella rete mondiale delle riserve di Biosfera (UNESCO MAB Reserves Programme).

 

I pareri dei docenti

“In effetti mi sono deliberatamente spogliato dei panni di leader o chef, panni in cui I ragazzi sono abituati a vedermi, proprio per unirmi a loro, essere un componente del gruppo che non necessariamente ne spicca”

Chef Bruno Ruffini, docente di cucina

“Abbiamo scoperto l’Appennino, che l’Emilia non è solo la pianura e per gli studenti che vengono da lontano credo sia stato stupefacente. Credo che abbiamo anche capito cosa voglia dire conoscere il territorio.”

Prof. Novella Bagna, docente di analisi sensoriale

“Durante la due giorni non mi ero reso conto appieno del mio coinvolgimento emotivo. É però stato rivelatore il pranzo del martedì, quando, passando dalla lezione che avevo con il CSCI 40, sono entrato in mensa e ho visto i ragazzi del 39 con occhi diversi… sentivo di conoscerli”.

Chef Fulvio Vailati Canta, docente di pasticceria

“Ho sentito i ragazzi parlare con entusiasmo di queste giornate insieme. Li ho visti disposti a mettersi in gioco, a mettere da parte limiti e insicurezze, farsi coraggio e, zaino in spalla, camminare fino in cima. Per poi tornare a rivedere le stelle. Il silenzio su quella terrazza mentre guardavamo il cielo, complice forse anche la stanchezza, è uno dei ricordi più emozionanti”.

Prof. Fabio Amadei, docente di storia della cucina

 

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