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Nel suo “Notti insonni”, il tedesco Hesse affermava “Solo chi ha necessità di un tocco delicato, sa toccare con delicatezza”. Ebbene se quelle notti, magari Hesse avesse potuto vederle tra le luci soffuse del lungomare di Marzocca in quel di Senigallia, ad uno dei tavoli bistellati della Madonnina del Pescatore, avrebbe potuto sperimentare la ferma delicatezza, che la donna della sala italiana Mariella Organi, sa far vivere ai suoi ospiti.

Il gesto emerge, preciso a sottendere l’intera esperienza gastronomica, quest’ultima esposta in potente e dirompente eleganza con la cucina del marito Moreno Cedroni, conosciuto quando entrambi lavoravano in sala. La passione per l’arte e per la sua conservazione. Ancora una volta l’urgenza soave necessaria per far riviver l’opera, che la chiama, la pretende. Come la sinfonica ospitalità da lei diretta.  Mariella Organi nella sua Madonnina è mecenate di quel mondo di sala. Lei autentica pioniera della cultura dell’accoglienza, ha saputo formare facendole crescere al contempo, figure prestigiose che oggi intrecciano la scena ristorativa internazionale. Un ruolo, ma soprattutto un carisma professionale che il mondo gastronomico ha saputo attribuirle concretizzandolo in uno zibaldone di riconoscimenti, tra cui Miglior Donna di Sala per Identità Golose, Miglior servizio di sala per il Gambero Rosso, e Miglior Maitre per le Guide dell’Espresso. Una sequenza che oggi trova coronamento con il titolo di Maestro d’Arte e Mestiere per la sala.

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