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Antonio Dell’Aversana

Le parole di Antonio Dell’Aversana, diplomato del 8^ Corso di Panificazione Moderna ALMA.

Sono passati pochi giorni da quando Antonio Dall’Aversana, vincitore di una delle borse di studio offerte dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, ha concluso il suo percorso didattico in ALMA, conseguendo il tanto atteso diploma di Panificatore. Una grande soddisfazione per Antonio e per l’Istituto Alberghiero “Morano” da cui proviene, una rivincita per il territorio di Caivano e per l’importante valore della formazione.

 

Che emozioni hai provato il giorno del diploma?

Una forte soddisfazione e la consapevolezza di una grande crescita personale: il diploma non rappresenta solo un attestato di qualifica del settore, ma anche uno stimolo a raggiungere nuovi obiettivi.

Parlaci del tuo percorso ad ALMA, sia in fase residenziale che di stage.

La fase residenziale è stata dura all’inizio, ero il più piccolo della classe, avendo solo 18 anni. Ci sono stati dei momenti in cui mi sono sentito fuori luogo, come se mi trovassi in un contesto troppo “grande”, ma conoscendo i compagni e le persone intorno a me ho capito, anche grazie al loro aiuto, che questa è realmente la mia strada.

In seguito, ho svolto lo stage dal 3 Stelle Michelin Niko Romito, nel suo laboratorio di panificazione a Castel di Sangro. Mi sono trovato in una realtà di alto livello in cui la discrezione era tanto importante quanto la tecnica. Qui ho avuto modo di farmi conoscere e instaurare un ottimo rapporto con i colleghi che è continuato poi anche al di fuori del lavoro.

 

Come il percorso in ALMA e lo stage ti hanno migliorato?

La progressione della crescita professionale è ciò che ha contraddistinto il mio stage. Il pane è sempre stato alimento fondamentale sulle tavole italiane e avere competenze di panificazione, per me che vorrei diventare un professionista di livello, è necessario per fare la differenza. Dal punto di vista personale, ho imparato ad avere più fiducia in me stesso, ad essere più umile e a non mollare quando “il gioco si fa duro”.

 

Prospettive che hai per il futuro?

La mia idea è quella di fare esperienza in giro per l’Italia per qualche anno, poi, una volta che avrò acquisito una sicurezza e autonomia maggiore, vorrei continuare in Europa e nel mondo, con l’obiettivo di aprire un giorno un ristorante tutto mio.

 

Ora cosa ti aspetta?

Al momento sto continuando il percorso formativo previsto dalla Borsa di Studio, tra lezioni e una nuova fase di stage.

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