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Jacopo Gubert

Jacopo Gubert nasce con l’ospitalità nel sangue trascorrendo l’infanzia nelle strutture ricettive di famiglia. Fa così le sue prime esperienze pelando patate e preparando i caffè per gli ospiti. Crescendo non è sempre facile trovare la propria strada e dopo aver iniziato l’università, Jacopo capisce che la sua vera vocazione è “l’hospitality”, decidendo così di abbandonare gli studi. Un ritorno alle origini per Gubert, che dopo una prima esperienza lavorativa presso l’Hilton a Venezia ha scelto ALMA per la sua formazione.

Sei arrivato in ALMA frequentando la 9^ edizione del corso Manager della Ristorazione. Cosa ALMA ha rappresentato per te? 

Dopo una brutta esperienza lavorativa mi sono reso conto che come ogni cosa, per avere successo in una professione è importantissima la formazione.
Dopo aver fatto ricerche e parlato con esperti del settore mi sono reso conto che ALMA poteva essere la scuola che mi avrebbe permesso di far fare un grosso passo in avanti alla mia carriera, e così è stato.
ALMA non solo mi ha dato gli strumenti tecnico-specifici necessari per questo lavoro, ma cosa più importante, mi ha dato una forma mentis fondamentale non solo per la vita lavorativa, ma anche quella personale.

Hai maturato diverse esperienze lavorative, parlaci del tuo percorso di carriera. 

Concluse le lezioni del corso Manager della Ristorazione in ALMA, ho iniziato lo stage presso il Belmond Hotel Cipriani di Venezia dove ho potuto mettere in pratica tutto quello che avevo imparato in ALMA.
Essendo un hotel stagionale mi sono spostato come Food and Beverage Manager in Piemonte per una catena emergente italiana. Purtroppo dopo pochi mesi è iniziata la pandemia di COVID-19 e sono dovuto tornare a casa.
Per non mollare però, ho iniziato a fare ricerche per capire quali settori dell’hospitality ancora funzionassero nonostante il brutto periodo che abbiamo vissuto. Ho scoperto il mondo dei club privati. Ho quindi iniziato a lavorare per uno dei più esclusivi club privati al mondo: il The Carnegie Club at Skibo Castle.
Ho lavorato nel club per due anni, scoprendo un mondo che mi ha fatto vivere esperienze uniche, dandomi anche l’opportunità di prendere tanti nuovi contatti.

Sei Restaurant Manager del ristorante di Alessandro Borghese

È una bella sfida, proprio quello che cercavo! Mi occuperò del ristorante dello Chef Alessandro Borghese e degli eventi. L’obiettivo è quello di rilanciare una realtà veneziana unica nel suo genere. Il palazzo in cui saremo è stupendo e il format adottato dal ristorante, Il Lusso della Semplicità, darà la possibilità agli ospiti di godere di ottimo cibo e vino incredibile per 365 giorni all’anno. Una sfida entusiasmante e mi stimola ogni giorno, dovuto anche all’ottimo team che mi affianca e supporta.

Il settore dell’Ospitalità è in continua evoluzione, qual è il futuro dell’hospitality italiana?

È necessario essere formati. La formazione in questo campo è un qualcosa che tutti possono e devono cogliere. Dopo la pandemia le abitudini delle persone sono cambiate, e noi operatori del settore dobbiamo adeguarci a questi cambiamenti.

E nel tuo tempo libero?

Adoro stare con la mia famiglia e socializzare in generale. Mi piace la montagna, e quando posso cerco sempre di tornare nelle mie amate Dolomiti per passeggiare spensierato e godermi l’aria pulita

Un consiglio per i futuri Manager della Ristorazione. 

Per me è stata fondamentale è la voglia di fare e di arrivare. Un’altra arma vincente e il non aver paura di rischiare e di chiedere aiuto. In questo momento vince chi è formato e chi è bravo a crearsi una fitta rete di contatti.

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