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Maria Bufi

Da Colorno all’olimpo della ristorazione italiana.
Inizia da ALMA il viaggio nel mondo dell’ospitalità di Maria Bufi, diplomata del corso Superiore di Sala, Bar & Sommellerie.
Con lo stage ALMA, per lei si aprono le porte del ristorante Le Calandre di Rubano, 3 stelle Michelin. Occasione imperdibile per la neo-diplomata, che ha ottenuto la riconferma nella brigata di sala ancor prima della chiusura del percorso formativo in ALMA.

Ciao Maria, raccontaci un po’ di te.

Le mie origini sono italiane, ma sono nata in Sudamerica, in Venezuela.
Avevo 3 anni quando è scoppiata la guerra, per questo la mia famiglia ha deciso di trasferirsi in Italia.
Ho frequentato le scuole media a Parma, per poi trasferirmi a Colorno nel 2010. Ho poi proseguito i miei studi all’alberghiero di Salsomaggiore, dove, al terzo anno, ho scelto l’indirizzo di sala.

Da Colorno, a Colorno: perché hai scelto ALMA?

Conoscevo già la Scuola, sia perché vivo a Colorno da anni, sia perché a 16 anni ho avuto la possibilità di fare uno stage estivo. Ne sono rimasta affascinata, ho capito subito che si trattava della Scuola che avrei voluto frequentare.
Dopo la maturità ho lavorato per 2 anni in Germania, ma a causa del Covid sono dovuta rientrare. Ho visto in questa situazione l’occasione giusta per tornare in ALMA, questa volta come studentessa.

Cosa ti è piaciuto del Corso Superiore di Sala, Bar & Sommellerie?

Soprattutto i professori. La grinta che trasmettono è alla base del corso. Ripenso a Roberto Gardini: la grinta fatta persona.
Ricordo anche la lezione con il regista teatrale Pietro Arrigoni, durante la quale ho capito quanto sia importante il sapersi porre, il sapersi esprimete, il come utilizzare la voce per poter raccontare al meglio il servizio.

Che sensazione hai provato quando ti è stato comunicato che il ristorante “Le Calandre” sarebbe stata la tua sede di Stage?

Non ci credevo. E se devo essere sincera, inizialmente ero anche molto timorosa.
La mia paura era quella di finire in un ristorante che non mi avrebbe dato la possibilità di lavorare “davvero”. Invece…

Raccontaci l’esperienza: quali sono state le tue mansioni?

All’inizio mi sono occupata dell’accoglienza dei clienti, stando all’ingresso, e posso garantire che, soprattutto in questo periodo, ci sono tantissime cose da fare. Non ho perso l’occasione di guardare tutto quello che mi succedeva intorno: il sommelier che apriva e spiegava il vino, i movimenti dei miei colleghi in Sala, la spiegazione dei piatti.
Piano piano ho iniziato a portare i primi piatti, a spiegarli. Il tutto è andato a crescere.

Durante il Corso Superiore di Sala, Bar & Sommellerie hai frequentato il corso AIS (Associazione Italiana Sommelier) qualificandoti Sommelier. Vedi questo titolo come un valore aggiunto nel tuo futuro lavorativo?

Assolutamente sì. Ora voglio impegnarmi al meglio a “Le Calandre”, ma penso che in futuro continuerò i miei studi iscrivendomi al Master ALMA-AIS per continuare il mio percorso di crescita.

Qualche settimana fa eri in ALMA per sostenere gli esami.
Com’è stato tornare a Scuola dopo questa esperienza?

Tornare in ALMA è come quando torni a casa dopo essere stata all’estero, perché per me ALMA è casa.
Tutti i giorni, tutto il giorno, sei con persone che condividono con te questo percorso. Rivedere i professori, sapere che ti vedono cambiata, cresciuta, è davvero un’emozione inspiegabile.

Chef de Rang del Ristorante "Le Calandre", 3 stelle Michelin, diplomata del 15^ Corso Superiore di Sala, Bar & Sommellerie

Nella giuria del tuo esame era presente Giovanni Alajmo. Com’è stato svolgere il servizio davanti ad un tuo futuro “collega”?

Più che collega, lo definirei “Maestro”. Tra l’altro, la pratica d’esame, l’ho svolta proprio al suo tavolo.
Non avevo ancora avuto il piace di incontrarlo, però lui sapeva chi fossi: ha riconosciuto “l’impronta Alajmo”.

Cosa si prova ad essere parte dello staff di una delle realtà più importanti del mondo della ristorazione, come quella del gruppo Alajmo?

Non mi sembra ancora vero… però wow!

Da Colorno all’Olimpo della Ristorazione italiana: cosa porti con te della tua città?

Per me Colorno è sicuramente ALMA, perché ne è il cuore pulsante e ha rappresentato uno spaccato importante della mia vita. Sono estremamente legata a questa città. Qui ho raggiunto traguardi, nutro tanti bellissimi ricordi che saranno sempre parte di me.

Quanto pensi sia stata importante ALMA per il tuo percorso di crescita?

ALMA ti cresce, ti cambia il modo di vedere le cose. Ti plasma caratterialmente spingendoti nella realtà del mondo del lavoro. Ho vissuto due fasi, che ad oggi vedo e considero come due inizi: quella residenziale e quella di stage. La fase residenziale è stata casa, è stato incontrare una nuova famiglia. La fase di stage è completamente diversa, perché ti porta ad essere inizialmente sola, ti devi abituare al nuovo contesto, alla nuova realtà.

Cosa ti aspetti dal futuro?

Mi auguro il meglio, che per me significa crescita personale e professionale. Mi auguro di non perdere i contatti che ho creato in ALMA. Ma sono fortunata, perché abitando a Colorno un salto a Scuola lo farò tutte le volte che potrò.

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