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I ragazzi del corso di Sala di ALMA all’opera all’evento Chefs for Life

E’ stata un successo la serata firmata Chefs for Life che si è tenuta nei giorni scorsi al ristorante Da Vittorio a Brusaporto (BG), nella location esclusiva La Cantalupa per raccogliere fondi per la ricerca contro il tumore al cervello, a supporto della Fondazione Celeghin Onlus (www.fondazioneceleghin.it).

Nella cornice incantata delle colline di Brusaporto, la cena “è stata un incontro a casa di amici, la super famiglia Cerea, che ha aperto le porte ad altri amici, con l’obiettivo di fare del bene.”, ha dichiarato Fabrizio Nonis, che ha presentato l’evento.

Ed è proprio questo sentirsi a casa che ha contribuito al successo della serata, insieme all’altissimo livello degli Chef, dal lavoro incredibile dello staff del ristorante, e degli allievi di Sala, Bar e Sommellerie di ALMA, ai quali era affidato il servizio e che hanno “coccolato” gli ospiti dal primo all’ultimo momento di questa grande festa per la ricerca.

Il cibo è stato protagonista dall’aperitivo all’aperto, ricco di spunti di innovazione, alla cena placée popolata di stelle, per finire al dolce momento di salutarsi con caffè, piccola pasticceria e un brindisi finale. Ma il vero cuore delle serate Chefs for Life è la solidarietà, in questo caso nei confronti di un tema particolarmente sentito, quello del tumore e della ricerca per sconfiggerlo e migliorare le condizioni di vita dei pazienti e delle loro famiglie.

A parlare sono state le emozioni, come quelle di Diego Toscani, ideatore con Ljubica Komlenic della cordata solidale, che ha voluto sottolineare come “Chefs for Life è un gruppo di persone che si presta gratuitamente a cause che richiedono il suo aiuto. Diamo il massimo per progetti che riteniamo di estremo valore. Siamo liberi, e come disse un grande cantautore, la libertà è partecipazione, e Chefs for Life per noi è partecipazione”.

E partecipazione è anche quella della Fondazione Celeghin, nata dieci anni fa su iniziativa dei figli di Giovanni Celeghin, Fabio e Annalisa, per trasformare la terribile esperienza della malattia del padre in una fonte di speranza per il futuro della ricerca e dei malati. Fabio Celeghin raccontando il lavoro di questa straordinaria realtà ha detto: “Abbiamo voluto mettere a disposizione degli altri quello che abbiamo imparato, e in questi dieci anni abbiamo donato oltre 3 milioni di euro”, con cui, ricorda la sorella Annalisa, “abbiamo sostenuto la ricerca, pagando borse di studio per ricercatori, offrendo supporto psicologico gratuito ai pazienti e alle famiglie, donando macchinar e dispositivi a diversi ospedali e università d’Italia, per portare la speranza di una cura e di un futuro.

Un contributo che, chiosa Alessandro Perin, Neurochirurgo, Istituto Neurologico Carlo Besta, è “fondamentale. Perché oggi non abbiamo una cura disponibile, ma domani forse. E lo sarà anche grazie alla Fondazione Celeghin, perché quello su cui investiamo qui, attraverso il sostegno alla ricerca, è la possibile guarigione dei pazienti.“

Particolarmente sentita l’asta solidale, grazie a cui sono stati raccolti ulteriori 8.000 Euro da donare alla Fondazione Celeghin. In palio una maglia di Holjud, attaccante dell’Atalanta, squadra di casa, un’opera d’arte della pluripremiata pittrice Alina Ciuciu, la maglia di un altro artista, ma della bicicletta, Thomas Pidcock. Ma soprattutto le maglie di due glorie del ciclismo italiano presenti in sala: Daniele Contrini e Wladimir Belli, che hanno infiammato gli animi tra aneddoti e racconti di gare epiche, tanto che Cristina Fogazzi, aka l’Estetista Cinica, ha ribattuto offerta su offerta aggiudicandosi la maglia di Belli. Alla Fogazzi, imprenditrice e ottima cuoca, è stata donata una giacca Chefs for Life, un segno per esprimere affetto e gratitudine per il supporto ricevuto nel corso dei diversi eventi.

Grande emozione anche per la performance canora a cura del Club La Fayette di Belgrado, per ringraziare gli Chef, gli ospiti, e anche i partner della serata.

Come ha sottolineato Michele Grazioli di Vedrai, che è con Chefs for Life sin dagli albori del progetto, “Siamo partner, non sponsor, perché, proprio come in una relazione, in Chefs for Life si da e si riceve. Per quanto ci riguarda posso dire che la gratificazione che riceviamo da queste serate va ben oltre il supporto economico. E questa sera in particolare, la sentiamo particolarmente nostra.”

 Dopo il caffè a cura di Antica Tostatura Triestina e la piccola pasticceria, la serata si è conclusa tra musica e Gin Tonic con il gin di Portofino Gin, e Stefano Berzi, sommelier numero uno in Italia, che si è cimentato nel ruolo di barman.

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