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Andrea Davanzo

CORSO SUPERIORE DI CUCINA ITALIANA DI ALMA

 


 

Ciao Andrea, iniziamo chiedendoti tre aggettivi per definirti
Appassionato, ambizioso e divertente.

 

Qual’è Il tuo piatto preferito?
Spaghetti al pomodoro: nella sua semplicità racchiude i sapori di casa, il sapore dell’Italia.
È uno dei nostri comfort food, uno dei piatti bandiera della cucina italiana ed è quello che cucino dopo un lungo viaggio all’estero.

 

Cosa ha rappresentato per te l’esperienza in ALMA? Cos’è ALMA per te?
Ho sempre avuto una forte passione per la ristorazione ma avendo fatto il Liceo Classico non avevo nessuna preparazione per poter entrare nel mondo della cucina.
I corsi di ALMA, nonostante questo, mi hanno dato la possibilità di prepararmi al meglio per intraprendere questa carriera; ma tu ci devi mettere tanta grinta e determinazione, come in tutte le cose.
ALMA è sempre stata più di una scuola per me: l’ho sempre vista come un punto di incontro tra alcuni dei più grandi professionisti dell’ospitalità e chi sogna di diventarlo; un luogo dove tornare per confrontarsi e condividere esperienze diverse.
Anche a distanza di anni dalla fine del corso sono rimasto in contatto con ALMA e ho collaborato con diversi docenti e studenti.

 

Raccontaci la tua esperienza da sf.ERA.
Sf.ERA è una società di servizi che si occupa soprattutto di catering per aziende internazionali leader nell’ambito dell’Aeronautica, della Difesa e della Sicurezza. Questo mi porta a viaggiare molto in paesi di tutto il mondo e mi permette di fare esperienze uniche nel loro genere.
La mia prima esperienza in sf.ERA è capitata un po’ per caso ma essendo rimasto affascinato da questa realtà, ho deciso di restare e col passare del tempo mi sono stati affidati ruoli di maggiore responsabilità al suo interno.
Grazie a questo lavoro, ho vissuto momenti indimenticabili insieme a colleghi eccezionali ed ho ricevuto merito e riconoscimente per l’impegno profuso e il lavoro svolto, oltre alla grande soddisfazione a farlo.

 

Quali credi siano le caratteristiche che deve avere un cuoco per svolgere il tuo lavoro?
Nell’ambito dei catering internazionale, è molto importante avere delle buone competenze tecniche in ambito culinario, ma non è sufficiente.
E’ necessario possedere anche competenze manageriali e di leadership, ottima predisposizione al problem solving, al networking, flessibilità e capacità di gestione di situazioni di stress e di lavoro sotto pressione.
Per quanto riguarda i rapporti interpersonali è fondamentale avere buone capacità comunicative e consapevolezza organizzativa.
Bisogna essere in grado di riconoscere i punti di forza e le peculiarità dei collaboratori per metterli in condizione di lavorare al meglio e di crescere all’interno del team acquisendo nuovi skills. Allo stesso modo bisogna capire le necessità dei clienti per assecondarle al meglio.

 

Cosa consigli ad uno chef che esce da ALMA e vorrebbe entrare in questo mondo?
Nel mondo della ristorazione c’è spazio per ogni tipo di cucina e tipologia di servizio, ognuno deve trovare la propria formula. A chi vorrebbe entrare in questo mondo consiglierei di diversificare le esperienze lavorative per acquisire una visione quanto più completa possibile delle varie tipologie di servizio: dalla trattoria al ristorante stellato, dall’hotel 5 stelle L al catering.
Ogni esperienza è fondamentale per acquisire delle competenze diverse e per capire che tipo di cuoco si vuole diventare, ma questo vale anche per le altre figure professionali di questo settore.
In ogni caso consiglio di farlo con umiltà, costanza e passione.

 

Quali sono le nuove tendenze della cucina?
La cucina è un mondo in continua evoluzione che da un lato segue le richieste di mercato e dall’altro le condiziona. A mio giudizio la nuova tendenza è quella di voler esprimere la propria idea di cucina attraverso dei piatti che stupiscano a livello visivo e tecnico ma che al tempo stesso richiamino alla tradizione nei sapori.

 

Quale esperienza non può mancare?
Credo siano fondamentali le esperienze all’estero anche per confrontarsi con realtà diverse rispetto a quella italiana. Consiglio di viaggiare il più possibile anche al di fuori dall’Europa.

 

Come sarà il Next Generation Chef?
Penso che ci sia sempre più bisogno di cuochi dinamici e flessibili, in grado di soddisfare ogni richiesta dei clienti. Oggi più che mai si affrontano esigenze culinarie ed alimentari complesse dettate da scelte di vita (salutisti, crudisti vegetariani, vegani), religiose o culturali o derivanti da problemi di salute (intolleranze e allergie). Nel prossimo futuro si dovrà considerare una cucina più ecosostenibile, per esempio riducendo al minimo gli sprechi sia per motivi ecologici che economici. Forse il Covid-19 ci porterà ulteriormente a ricercare in Italia una cucina a Km0 favorendo prodotti del territorio a discapito di quelli importati dall’estero o provenienti da regioni lontane.

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