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Gabriele Gervasi

Chef e docenti molto in gamba e con un'elevata cultura gastronomica.

Prima di arrivare in ALMA avevo fatto qualche stagione estiva in pub o risto-pub, esperienze che sono state il mio primo approccio al mondo della ristorazione, sia in cucina che in sala. La mia aspirazione in realtà a quel tempo era quella di diventare fisioterapista, ma ho abbandonato l’idea poco prima di iniziare il corso perché sentivo che non era quello che volevo fare davvero.

A quel punto mi sono chiesto quale era una passione sincera e profonda che avrebbe potuto dare una forma al mio futuro professionale e la risposta è stata la cucina. Così ho iniziato a documentarmi per capire come entrare nel mondo della ristorazione in modo professionale, dove poter iniziare una formazione seria che mi consentisse di lavorare a certi livelli ed è così che ho scoperto ALMA.

Ho chiesto a quanti conoscevo che avessero avuto a che fare con questa Scuola e tutti, soprattutto chi aveva frequentato il corso Tecniche di Cucina, mi hanno parlato molto bene delle lezioni, di tutto quello che impari e soprattutto degli chef, persone molto in gamba e con un’elevata cultura gastronomica.

Mi hanno anche raccontato come ALMA ti formi molto anche dal punto di vista del comportamento e dell’etica del lavoro: d’altra parte il rigore e le regole fanno parte del mondo del lavoro e in particolare della cucina, ergo sarebbe grave se non ci fossero o non ti venissero trasmesse da una Scuola come questa. Mi aspettavo questo rigore per cui fin da subito ho cercato di mettermi in riga! Non è stato un processo facile ma, una volta capito come funziona e l’obiettivo che ti devi dare per apprezzare tutto questo, ti garantisce risultati di ottimo livello.

Ma la cosa più importante che riguarda il Corso Tecniche di Cucina è il fatto che ti facciano conoscere e lavorare una grande quantità di materia prima, tra l’altro di qualità, cosa mi aveva a suo tempo convinto nella mia scelta di ALMA e che ho visto confermata già dalle prime lezioni.

Avevo ottime aspettative, anche grazie alle conversazioni fatte con alcuni allievi incontrati in cortile durante l’Open Day, che hanno riempito di elogi la scuola. Tutto quello che mi immaginavo si è poi realizzato, anzi, di più, alcune cose sono andate anche meglio!

Il momento più bello finora penso che sia stata la cena con i ragazzi del corso in cui abbiamo messo in pratica le nozioni acquisite sulla pasta fresca. Ognuno di noi ha contribuito e si è messo in gioco per il risultato finale… e non è andata male direi!

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