fbpx
Laura Torresin

Quaderno di viaggio un po' più ad est

La farò molto breve ma credo sia necessario un passo indietro per far capire i motivi dei miei continui dubbi e, nonostante ciò, la mia determinazione. La mia non è una famiglia di ristoratori, non ho studiato all’istituto alberghiero, ho passato la mia adolescenza al liceo, sono sempre stata appassionata e attratta dal disegno, dalla fotografia e dallo sport e grazie ad un corso di formazione ho iniziato a lavorare nel centro di ricerca e sviluppo di un’importante azienda sportiva per passare dopo 6 mesi ad un’azienda di moda… e quello fu un bell’errore!! Quando mi sono chiesta: “Cosa centro io con questo mondo luccicante???” Non ho trovato risposte… Mai…Da alcuni anni frequentavo di sera un circolo culturale a Treviso dove seguivo dei corsi di cucina e nutrizione naturale che mi hanno stregato. Durante il fine settimana lavoravo nella cucina in un piccolo ristorante e non vedevo l’ora che arrivasse venerdì sera per uscire dall’ufficio e indossare il grembiule. Ero stanca, stanca di perdere tempo. Avevo un contratto a tempo indeterminato, una paga fissa, 5 settimane di ferie all’anno retribuite, premi aziendali, bla bla bla che ora non ricordo più, e la noia stampata in faccia. Ho lasciato il lavoro e il colloquio con il boss è stato più o meno questo: L: ”Vado via!” Boss: “In che senso” L: Nel senso che vado via… non lavorerò più qui” Boss: “Hai trovato lavoro in un’altra azienda?” L: “Non ho trovato un’altra azienda ma ho comprato un biglietto per l’Australia e parto tra 2 mesi… Starò almeno un anno” Boss: “Hai trovato un lavoro lì?” L: “No, ma lo troverò” Boss: “Potresti provare a contattare Hug (famosa azienda di scarpe australiana) L: “Grazie ma non credo… Voglio lavorare in una cucina!