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Stefano Francescon

...il consiglio che qualsiasi persona in Alma mi ha suggerito, ossia entrare in punta di piedi e di guadagnarmi lentamente, con tutte le dovute complicazioni del caso, la fiducia della cucina.

Sono stato travolto da una miriade di emozioni nei mesi trascorsi ad Alma ma signori, nulla è paragonabile al momento delle assegnazioni dello stage. Ho conosciuto Chef incredibili, intrapreso esperienze fuori e dentro le cucine dell’Accademia a dir poco sensazionali, ma quegli interminabili secondi fissando quel maxi schermo nell’Aula Magna sono difficilmente rappresentabili a parole. Il corpo completamente irrigidito, seguo con una parte del mio cervello le varie assegnazioni ma tutta la mia concentrazione ed ansia verte alla lettera F del mio cognome. Salivazione azzerata, ci siamo è il mio turno, il cuore va così veloce che non sembra nemmeno più battere ed eccoci LIDO84 Chef Riccardo Camanini. Questa sarà la mia prima esperienza in una cucina professionale. Provo a rimanere calmo e serio, la sala è gremita da tutti i miei chef, professori, assistenti, direttori, presidenti e chi più ne ha più ne metta, sono estasiato. Continua a rimbombarmi in testa il consiglio che qualsiasi persona in Alma mi ha suggerito, ossia entrare in punta di piedi e di guadagnarmi lentamente, con tutte le dovute complicazioni del caso, la fiducia della cucina. Passati cinque mesi, finisce un viaggio incredibile…. Fatto di dedizione e passione assoluta, ma sono certo che è solo l’inizio. Mi sento di ringraziare Alma per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza pazzesca e lo Chef Riccardo Camanini per essere stato a buon diritto il mio prima grande Maestro di cucina.

La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere sé stessi. (Hermann Hesse)

Ora so decisamente meglio chi sono e cosa voglio.