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Antonio Brusco

CORSO SUPERIORE DI SALA, BAR & SOMMELLERIE DI ALMA

 


 

Ciao Antonio, tre aggettivi che ti descrivono?
Ambizioso, umile (due bastano, appunto).

Cosa ha rappresentato per te l’esperienza in ALMA?
ALMA per me ha rappresentato il primo passo verso il mondo dell’alta ristorazione. Mi ha fatto capire quanto possa essere alto il livello in questo settore e soprattutto quanto fosse basso il mio, prima di confrontarmi con questo mondo. ALMA per me è AMICIZIA, DISCIPLINA e RIGORE, ma non scordiamoci che è anche STILE, CLASSE e PORTAMENTO. 

Raccontaci i tuoi primi mesi al Degusto
I primi mesi al Degusto, sono stati i miei primi mesi in un ristorante con una sala importante. Praticamente ho dovuto resettare il mio stile di servizio, passando da un servizio veloce e dinamico a uno necessariamente più attento e preciso.

Come è cambiato il ristorante dopo aver ottenuto la stella Michelin?
Dal punto di vista lavorativo non è cambiato molto. Per quanto riguarda la clientela, siamo riusciti ad ottenere la fedeltà di quelle persone che poi ci hanno fatto arrivare dove siamo. Certamente l’arrivo di clienti “gourmet”, che sono quel tipo di persone incuriosite a provare delle nuove cucine e proposte culinarie raffinate, è ciò che ci ha fatto capire di essere sulla strada giusta. Altro cambiamento che abbiamo notato è l’aumento delle proposte da parte di persone che vorrebbero lavorare con noi. Ciò ti fa capire che anche i lavoratori stessi sono più interessati a candidarsi per un locale che è stato riconosciuto ed apprezzato rispetto ad altri che lo sono meno.

Com’è stato apprendere questa notizia?
Emozione che non si può descrivere a parole, talmente è stata grande, un obiettivo così desiderato che ancora oggi a volte tendiamo a non credere di averlo raggiunto.

Che differenze ci sono nel servizio di sala fra un hotel e un ristorante?
Per mia esperienza le differenze non stanno tanto nel servizio, che può essere più o meno curato, ciò che ho notato io è che la differenza più grande tra hotel e ristorante è la tipologia di accoglienza. Basti pensare che in un ristorante, un cliente abituale, che viene 3 volte in un mese, passa all’incirca 9 ore in loco; in un hotel, invece, a un ospite che soggiorna per una settimana, trascorre le stesse 9 ore nel primo giorno della sua permanenza. Di conseguenza, a mio parere, la vera differenza sta nell’accoglienza: molto più “familiare” in hotel, “amichevole” nel ristorante.

Cosa consigli ad un professionista di sala che esce da ALMA e vorrebbe entrare nel mondo della ristorazione?
Partire con umiltà e di dimostrare ogni giorno che si ha voglia d’imparare, perché in questo lavoro è necessario. Ma soprattutto, consiglio di non cominciare questo percorso se non si ha la passione per farlo.

Quale esperienza non può mancare?
Oggi come oggi l’esperienza all’estero non può mancare. Lontano da casa si capiscono molte cose su sé stessi e sugli altri.

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