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Giulia Vinci

Giulia Vinci, diplomata ALMA del 24° corso Superiore di Pasticceria, ha intrapreso un percorso straordinario che l’ha condotta a diventare sous chef del rinomato ristorante Louroc, situato all’interno del leggendario Hôtel du Cap-Eden-Roc.
Un luogo unico con vista mozzafiato sul Mediterraneo, guidato dallo chef Sébastien Broda.

Come è iniziata la tua passione per la cucina?

Sarà forse una risposta banale, ma come in una classica famiglia italiana, sono sempre stata circondata dalla cucina fin da piccola, vedendo mia mamma e mia nonna cucinare. Non so cosa mi abbia fatto scegliere questa strada a 14 anni, ma ne ero convinta e ho raggiunto una parte dei miei obiettivi.

Quali sono stati i passaggi fondamentali nella tua carriera che ti hanno portato oggi a diventare sous chef del ristorante Louroc – Hôtel du Cap-Eden-Roc?

Grazie ad ALMA ho potuto fare uno stage da Alajmo.
Qui ho scoperto una visione inedita della pasticceria, armonicamente fusa con la cucina. Dopo ho lavorato per 2 anni in Italia, l’ultimo dei quali come responsabile, e mi sono resa conto che avevo ancora molto da imparare. Alla fine di questa esperienza è arrivata la chiamata di una mia amica, Carolina, che mi ha detto che stavano cercando qualcuno nel posto in cui lavorava lei in Francia.
Così, 3 giorni dopo, ero su un treno diretto a Parigi, dove sono rimasta per 5 anni.
Lì ho avuto due esperienze significative in grandi hotel: il ristorante Naturalité al Plaza Athénée e il Four Seasons George V.
Questo percorso mi ha portato ad essere la persona che sono oggi. In ogni luogo ho appreso ciò che volevo e, cosa molto importante, ciò che non volevo. Sicuramente la voglia di andare avanti ha fatto sì che arrivassi dove sono oggi, ma anche tutti gli incontri che ho fatto con persone che porterò sempre dentro.

Qual è stata l’esperienza più significativa che hai avuto durante la tua formazione culinaria?

Sicuramente il ristorante Naturalité di Alain Ducasse au Plaza Athénée.
Ho potuto lavorare al fianco di Jessica Prealpato, che mi ha fatto scoprire un nuovo modo di vedere la pasticceria: con l’utilizzo di meno zuccheri raffinati e la valorizzazione del prodotto, seguendo la stagionalità e utilizzandone ogni parte.

 

Quali sono le competenze e le qualità necessarie per eccellere nel ruolo di sous chef? Quali sono le sfide più grandi che hai affrontato nel tuo percorso per diventare una sous chef?

L’umiltà di rimettersi in gioco e non pensare di sapere tutto. Ci sono sempre nuove idee nell’aria. Creare il più possibile un clima in cui la sincerità e il rispetto siano fondamentali. A volte è stato il fatto di essere donna e dover combattere contro i pregiudizi, che sono sempre meno presenti ma esistono ancora. Quando mi sono trasferita in Francia, c’è stata la barriera della lingua. E imparare a credere in me stessa penso sia stato ed è tuttora una sfida costante.

Dalla Formazione in ALMA al ruolo di Sous Chef del Louroc, 1* stella Michelin: il viaggio di Giulia Vinci

 

 

Quali sono i tuoi obiettivi futuri e cosa ti piacerebbe raggiungere nel prossimo futuro?

Affermare il mio ruolo è già un primo passo. Se devo pensare al futuro, mi piacerebbe diventare chef pasticcera in un ristorante o aprire una piccola pasticceria/caffetteria con prodotti stagionali.

Che consiglio daresti a chi sogna di diventare una sous chef di cucina italiana?

Non abbiate paura di fare degli errori, non nascondetevi. Tutti li abbiamo fatti, e quando si presentano, sono molto più istruttivi di quanto si possa credere.

Qual è il ruolo della formazione continua nella tua crescita professionale?

Aiuta ad avere nuovi spunti per nuove idee e dona nuovi incentivi per continuare a lavorare, stimolandoci a creare nuovi dessert.

Quali sono le tendenze attuali che ritieni stiano influenzando il mondo della cucina francese?

Sicuramente la diminuzione dell’utilizzo degli zuccheri, utilizzando la frutta di stagione, e l’estetica minuziosa e curata quasi meticolosamente.