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Marta Serra

Ho poi imparato una cosa molto importante: ad avere un’etica del consumo.

Mi sono diplomata al liceo scientifico nel 2015, poi mi sono trasferita in Inghilterra per circa sei mesi per migliorare l’inglese. Il mio legame con i fornelli comunque inizia presto: sono cresciuta in cucina perché i miei genitori hanno da circa 18 anni un agriturismo. Avendo vissuto fin da piccola e in prima persona questo lavoro mi sono resa conto velocemente che la vita in cucina o si odia o si ama. E io fortunatamente faccio parte di quest’ultimo gruppo. Per cui ad un certo punto ho deciso che tutta questa esperienza che mi ero fatta in casa doveva avere un seguito, ma che era anche necessario avere una formazione più “seria”, in una Scuola, per non lasciare al caso o all’improvvisazione le mie scelte future.

Proprio per questo ho deciso di formarmi in modo professionale, anche per estendere la prospettiva della cucina che conoscevo, ovvero quella tradizionale che è la base della proposta del nostro agriturismo. Sono venuta a un open day di ALMA e mi sono subito innamorata della scuola e della sua completezza.

Avevo grandi aspettative sul Corso e sull’esperienza ALMA in generale: ricordo che durante il mio passaggio in ALMA per l’open day avevo ”intervistato” alcuni studenti che mi hanno detto cose meravigliose sull’organizzazione della Scuola e sul fatto che ALMA fosse un investimento sul tuo futuro che ti ripaga, assolutamente ti ripaga di tutto.  Mi hanno parlato degli chef, docenti molto preparati e molto scrupolosi sul lavoro degli alunni.

Pur avendo lavorato tanto in cucina dai miei genitori, non appena ho iniziato il Corso Tecniche di Cucina mi sono resa conto che c’erano talmente tante cose che non sapevo che era come se partissi da zero: non avevo mai visto la maggior parte delle materie prime che maneggiavo qui in ALMA ed ero lontana dal conoscere ed utilizzare le tecniche di lavorazione che ho imparato qui già dopo alcune lezioni.

Ho poi imparato un’altra cosa molto importante: ad avere un’etica del consumo e soprattutto a capire come far rendere al massimo la materia prima e anche i suoi stessi scarti, al fine di limitare al massimo gli sprechi, cosa che al giorno d’oggi uno chef non può ignorare.

Un altro insegnamento che mi sta cambiando profondamente è quello della disciplina: il fatto di organizzare al meglio il proprio tempo per sfruttarlo al massimo, incastrando tutto e lavorando con efficienza. Agli orari ea i ritmi invece ero più o meno già abituata: almeno in questo non ho fatto alcuna fatica!

Studiare in ALMA poi è così bello perché incontri tanti altri ragazzi da zone diverse d’Italia, con vissuti completamente diversi o magari anche simili al tuo, coi quali c’è un grande confronto, anche a livello culinario.

La soddisfazione più grande è vedere i progressi che fai quotidianamente, se ti impegni. Ci sono lezioni molto interessanti – come è stata per me quella sui pesci per esempio- che ti mettono di fronte a nuove sfide. E quando poi le vinci…è molto bello!

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